Il momento Xerox dell'Europa

by Rollo


Il momento Xerox dell'Europa

Il 13 novembre 2025 il Parlamento Europeo ha votato 382 contro 249 per smantellare le direttive sulla rendicontazione di sostenibilità aziendale e sulla dovuta diligenza nelle catene di fornitura. Il pacchetto legislativo riduce di oltre il novanta percento le aziende coperte dagli obblighi, elimina completamente l'obbligo di preparare piani di transizione climatica e sposta le responsabilità dal livello europeo a quello nazionale.

Bloomberg documenta intense pressioni da parte di associazioni imprenditoriali statunitensi e procuratori generali di vari stati americani. ExxonMobil risulta essere l'attore aziendale più attivo nelle attività di lobbying. La dinamica politica mostra il Partito Popolare Europeo allearsi con partiti di estrema destra per far passare la legislazione. Solo un mese prima un compromesso più moderato era stato respinto con 309 voti contro 318. Il co-relatore socialdemocratico si è dimesso per protesta. Lara Wolters, che aveva guidato la legge originale, ha abbandonato i negoziati.

Il racconto ufficiale parla di semplificazione normativa, riduzione dei costi, necessità di rendere l'Europa più competitiva. Francia e Germania sono paralizzate politicamente, quindi nessuno guida. L'industria europea fatica contro Stati Uniti e Cina. Servono misure urgenti.

Cosa vedono tutti

Mancanza di strategia europea. Disunione politica cronica. Partiti che si alleano con i nemici quando conviene. Lobbying aziendale che funziona. Assenza di leadership mentre le due locomotive dell'eurozona sono ferme.

Tutto vero. Ma è analisi superficiale, che si ferma agli eventi invece di vedere i meccanismi strutturali.

L'analogia che illumina il pattern

Negli anni Settanta il centro ricerche Xerox di Palo Alto inventa il mouse, l'interfaccia grafica, la rete ethernet e la programmazione orientata agli oggetti. Un team di geni costruisce letteralmente il futuro dell'informatica. Il management Xerox guarda questi progetti e vede ricerca costosa che non genera profitto trimestrale, che non è il core business dell'azienda, che distrae dalle fotocopiatrici.

Il risultato è noto. Regalano tutto. Steve Jobs visita il centro nel 1979, vede l'interfaccia grafica, costruisce il Macintosh. Bill Gates segue a ruota. Decenni dopo Apple e Microsoft valgono centinaia di miliardi. Xerox è una nota a piè di pagina nella storia della tecnologia.

Il problema non era mancanza di talento o di tecnologia. Era cecità su cosa costituisse realmente l'asset strategico. Xerox vedeva costi di ricerca e sviluppo. Non vedeva che quello era il futuro del settore, l'unico asset che le avrebbe dato pricing power quando il mercato delle fotocopiatrici si sarebbe saturato.

Lo stesso meccanismo oggi

L'Europa nel 2025 non può competere sul prezzo perché la Cina ha costi strutturalmente più bassi. Non può competere sull'innovazione di frontiera perché gli Stati Uniti hanno un ecosistema di venture capital, concentrazione di talenti e velocità di esecuzione che l'Europa non può replicare in tempi utili. La produttività americana cresce al doppio di quella europea. Il reddito reale pro capite negli Stati Uniti supera del venti percento quello tedesco, del trentacinque quello francese, del quaranta quello italiano.

Ma negli ultimi dieci anni l'Europa aveva costruito qualcosa di unico. Quasi per caso aveva creato un monopolio de facto sulla leadership normativa globale. Il regolamento generale sulla protezione dei dati del 2018 ha generato il cosiddetto effetto Bruxelles. Ogni azienda tecnologica globale deve conformarsi agli standard europei perché il mercato dell'Unione è troppo grande per essere ignorato. Gli standard europei diventano standard mondiali di fatto.

Le direttive sulla rendicontazione di sostenibilità e sulla dovuta diligenza adottate nel 2024 stavano replicando lo stesso schema. L'Europa si posizionava come certificatore di qualità globale, l'unico regolatore con enforcement credibile, indipendenza dalle singole corporation e standard che reggono lo scrutinio internazionale. Questo non è un costo. È potere economico reale.

L'archeologia degli incentivi

La domanda clinica è semplice. Se non puoi competere sul prezzo né sull'innovazione, quale modello di business ti resta? La risposta è diventare l'intermediario fidato, il guardiano, il regolatore di qualità che il mondo accetta perché non è catturato da interessi particolari.

Il valore stimato di questa posizione è nell'ordine dei trilioni. Ogni azienda che vuole operare nei mercati globali deve essere conforme agli standard europei per la sostenibilità. L'Europa diventa monopolista della certificazione. È una posizione strategica che genera rendite senza bisogno di competere su prezzo o innovazione tecnologica.

L'effetto Bruxelles sul regolamento dei dati personali aveva già dimostrato il meccanismo. Le direttive sulla sostenibilità lo stavano scalando. Ed è esattamente questo asset che oggi l'Europa regala, per gli stessi motivi per cui Xerox regalò il mouse e l'interfaccia grafica. Vede costi per le imprese, burocrazia che rende meno competitivi. Non vede che quello era l'unico asset che le dava pricing power globale in un mondo dove è seconda o terza su tutto il resto.

Il timing non è casuale

La sequenza degli eventi rivela un pattern da manuale di teoria dei giochi. Francia e Germania, che insieme rappresentano quasi la metà dell'economia dell'eurozona, sono paralizzate politicamente. Nessun attore forte può porre il veto. La narrativa della crisi di competitività domina il discorso pubblico. L'industria europea è in difficoltà e serve pressione per fare qualcosa subito. Trump minaccia tariffe commerciali creando urgenza percepita. Gli Stati Uniti intensificano il lobbying proprio in questo momento.

Questo è il momento ottimale per una serie di attori diversi. Il lobbying aziendale americano colpisce quando le difese sono basse. Il Partito Popolare Europeo può fare cose che normalmente avrebbero un costo politico elevato, spacciandole come misure di emergenza. L'estrema destra ottiene le politiche che vuole senza dover entrare al governo, permettendo ai conservatori di mantenere formalmente le loro linee rosse.

Il pattern è identico a quello di un'acquisizione ostile durante una crisi di liquidità. L'acquirente non vuole comprare quando il target è forte. Aspetta il momento in cui il consiglio di amministrazione è diviso, il flusso di cassa è sotto pressione, il management cerca disperatamente vittorie rapide e la narrativa interna è che bisogna vendere qualcosa per sopravvivere. Poi colpisce.

La dinamica politica come sintomo

Manfred Weber, leader del Partito Popolare Europeo, dichiarava a maggio 2025 che la linea rossa invalicabile era non dare potere esecutivo all'estrema destra, ricordando come la Repubblica di Weimar avesse commesso l'errore storico di dare ministeri ai nazisti. A novembre 2025 Weber usa sistematicamente i voti dell'estrema destra per far passare politiche che non poteva ottenere con la coalizione centrista.

Ha mantenuto la linea rossa tecnica nel senso che l'estrema destra non ha ministeri né posti di governo. Ha perso la linea rossa sostanziale perché ora l'estrema destra scrive le leggi che vuole. La differenza pratica è rilevante. Il potere esecutivo decide come e quanto applicare le norme. Il potere legislativo decide cosa esiste e perché. In termini di impatto sistemico, permettere a una coalizione di riscrivere le regole del gioco può essere più trasformativo dell'accesso all'esecutivo.

Weber probabilmente pensa di aver fatto uno scambio tatticamente intelligente. Ha ottenuto politiche favorevoli alle imprese mantenendo formalmente le sue dichiarazioni pubbliche. In realtà ha venduto l'equivalente del mouse e dell'interfaccia grafica di Xerox perché costavano troppo in ricerca e sviluppo e non generavano profitto nel trimestre corrente.

La traiettoria probabile

Come potrei essere smentito? Se tra cinque anni vedessimo gli standard europei ancora dominanti a livello globale, l'effetto Bruxelles intatto e l'Unione Europea riconosciuta come guardiano credibile della sostenibilità aziendale, allora questa analisi sarebbe sbagliata.

Cosa prevedo invece, basandomi su pattern analoghi nella storia aziendale e istituzionale? Nei prossimi dodici o ventiquattro mesi le corporation americane e cinesi inizieranno a ignorare gli standard europei perché non sono più vincolanti per il novanta percento delle aziende. Si innescherà un arbitraggio regolatorio con tutti che si incorporano dove gli standard sono più bassi. Partirà una corsa al ribasso sulla rendicontazione di sostenibilità. L'Europa perderà il ruolo di standard setter globale. L'effetto Bruxelles sulla sostenibilità collasserà prima di consolidarsi.

Quando Germania e Francia usciranno dalla paralisi politica tra il 2025 e il 2026, scopriranno che il tavolo è già stato apparecchiato da altri. Il fossato normativo che li proteggeva mentre erano bloccati è stato smantellato. La posizione strategica è ora completamente esposta.

C'era uno stallo profittevole in essere. Europa paralizzata ma con fossato normativo intatto significava che nessuno poteva attaccare la posizione strategica di lungo periodo. Oggi abbiamo Europa paralizzata e fossato normativo distrutto, che significa posizione completamente esposta a pressioni esterne.

Il film già visto

Quando sei strutturalmente indietro su prezzo e innovazione, l'asset strategico raramente assomiglia a ciò che genera profitto nel trimestre corrente. Xerox lo ha sperimentato regalando il futuro dell'informatica perché sembrava ricerca costosa non correlata al core business delle fotocopiatrici. L'Europa lo sta sperimentando regalando l'unico asset che le dava pricing power globale perché sembra burocrazia che ostacola la competitività immediata.

Il meccanismo è identico attraverso domini e secoli. L'asset strategico per chi è indietro assomiglia a quello che ti rende insostituibile nel lungo periodo, a quello che crea dipendenza altrui da te, a quello che ti dà pricing power quando tutto il resto è commoditizzato. Xerox aveva l'interfaccia grafica. L'Europa aveva il monopolio normativo globale. Entrambi lo hanno scambiato per respirare nel trimestre corrente.

L'Europa aveva costruito insostituibilità come regolatore globale attraverso decenni di costruzione istituzionale, credibilità accumulata e indipendenza da cattura aziendale. Nessun altro poteva replicare questo asset perché richiedeva tempo, legittimità internazionale e distanza da interessi particolari. Oggi lo regala con un voto parlamentare durante una crisi di coordinamento, esattamente come Xerox regalò le sue invenzioni durante una fase di pressione sui margini del business tradizionale.

Il management di Xerox, trent'anni dopo i fatti, ha ammesso pubblicamente di aver avuto il futuro in mano senza riconoscerlo. Tra trent'anni qualcuno in Europa farà la stessa ammissione davanti a storici economici che studieranno come si distrugge un monopolio da trilioni? Se la storia è guida, e posso sempre sbagliare, la risposta è sì.

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