No che non lascio correre.

by Rollo


No che non lascio correre.

Sai quei posti dove ti danno l'acqua del rubinetto in bottiglia "filtrata" con un pippone lungo quanto la pizza cotta su legna? Ecco, io c'ero. Acqua che costa quanto il vino, pane in sacchetti di carta che non inganna nessuno, tovaglioli rigorosaemnte di carta. Un locale "vorrei ma non posso" con affettati da "tutto a un euro" e un servizio che ti dà il tempo di imparare una lingua straniera prima che arrivi da mangiare piatto.

La cheesecake è quella cosa

Ordino una cheesecake, che loro chiamano semplicemente cheesecake, come se fosse una cosa ovvia, universale, quando in realtà era una New York bastarda che aveva perso tutti i suoi connotati. Io che la conosco bene, la cheesecake. Quella inglese, quella tradizionale, la mangio dall'età di otto anni, quando arrivavo a malapena a vedere il bancone della cucina mentre la tata si indaffarava con gli ingredienti. E non è che uno dice hamburger e ti porta un composto di farine e sciroppo di glucosio, come ad esempio capita al supermercato, che sarà anche Chianina ma mescolata a mille altre porcate cosi si usa meno carn e la si fa costare meno. Economia dis cala? No, disonestà.

Tipo il "tiramisu in coppetta" fatto con la ricotta ed il bianco dell'uovo...ma siete scemi? Andate a proporlo a Treviso quella specie di orrore e poi vediamo cosa vi dicono. Tipo la "vipla" spacciata per pelle, saranno quasi uguali ma non è "ecopelle" è plastica del caxxo. O gli iorologi con movimento al quarzo spacciati per "automatici".

Comunque mi propongono "topping" quando chiedo i frutti di bosco. Topping. Ma che cazzo. Io voglio una cheesecake, non Philadelphia con sciroppo chimico sopra. Non la crema di formaggio, usano, no, quello stupro industriale che è il Philadelfia, che non c'entra niente. E sì, me ne accorgo quando un dolce non è quello che dice di essere. I Graham Crackers non sono i Digestive, il Quark non è lo spalmabile. Sono dettagli che fanno la differenza tra dire la verità e raccontare balle.E bada bene, non ho chiesto una London Cheescake che è altra cosa, ma una fottuta tradizionale cheesecake inglese.

Il genio che ha studiato

Quando faccio notare questa robaccia, sai cosa mi sento dire? "Eh ma io ho studiato..." Ma dove? Al politecnico delle patacche? Io mangio quella torta da quando ero bambino e lo so bene come si fa. Non è che perché hai un pezzo di carta puoi vendere gatto per lepre. È come se uno spacciasse un'Ape Car per una Ferrari perché ha il patentino del motorino .Ah poi la tipa, la cuoca, quella che "ha studiato" mi fa "guardi, andiamo su wikipedia". Come se li ci fossero tutte le verità assolute. E comunque Wikipedia dice che: "Cheesecake is a dessert made with a soft fresh cheese (typically cottage cheese, cream cheese, quark or ricotta), eggs, and sugar. It may have a crust or base made from crushed cookies (or digestive biscuits), graham crackers, pastry, or sometimes sponge cake.[1] Cheesecake may be baked or unbaked, and is usually served chilled. Vanilla, spices, lemon, chocolate, pumpkin, or other flavors may be added to the main cheese layer. Additional flavors and visual appeal may be added by topping the finished dessert with fruit, whipped cream, nuts, cookies, fruit sauce, chocolate syrup, or other ingredients." giusto perdire.

Non è per i soldi

E qui divento una belva. No, davvero. Non è per il prezzo, per quanto sia discutibile pagare una cheesecake tarocca quanto una vera. È che mi hanno preso per scemo. Mi hanno propinato una cosa per un'altra, pensando che io non mi accorga. E quando li metti di fronte all'evidenza, ti dicono "ma lascia correre".

Ma che cazzo lasci correre. Non lascio correre il servizio che fa schifo, non lascio correre i ritardi infiniti, non lascio correre una torta che non è una torta. Perché alla fine ho pagato per una roba che non ho avuto. E non è per i soldi, ripeto, è per principio.

Sai cosa mi fa imbestialire di più? Che quando succedono queste cose, c'è sempre il saggio di turno che ti dice "ma dai, lascia perdere". Come se fosse normale che ti freghino. Come se fosse normale che la cheesecake sia una cosa ibrida piena di porcherie.

Non è normale. E se tutti la pensassimo così, forse le cose cambierebbero. Invece no, tutti zitti zitti, tutti che accettano. E alla fine cosa succede? Che questi qui continuano a fare il loro comodo, pensando che i clienti siano degli idioti che non capiscono niente.

Il mio principio di vita

Ecco, io non ci sto. Non ci sto che mi prendano in giro approfittando della mia buona fede. Se dici hamburger, dammi carne macinata. Se dici cheesecake, dammene una vera. Non è essere difficili, è pretendere quello che è giusto. È rifiutarsi di essere trattati da decerebrati.

E c'è un'altra cosa che mi fa incazzare: l'arroganza. "Eh ma io ho studiato..." Tu puoi aver studiato quanto vuoi, ma se mi vendi una cheesecake fasulli sei semplicemente un disonesto. Punto.

La mia crociata personale

Quindi sì, continuerò a rompere le balle quando le cose non sono come dovrebbero essere. Continuerò a farmi odiare dai camerieri che mi guardano come una iena perché non accetto il mediocre. Continuerò a essere quello che "lascia il recensione negativa" perché ha preteso un po' di onestà.

Perché questo è il punto: l'onestà. Chiamare le cose con il loro nome. Non prendere in giro il cliente pensando che sia stupido. Rispettare quello che si fa e quello che si offre. È così difficile? Apparentemente sì, e allora qualcuno deve pur mettersi a rompere i coglioni.

Il mio testamento gastronomico

E se questo mi rende una iena, allora sono una iena con orgoglio. Perché io voglio vivere in un mondo dove quando ordini una cosa, ti danno quella cosa. Dove il rispetto per il cliente non è un optional ma una base di partenza. Dove non devi fare il detective per capire se quello che hai nel piatto è quello che hai ordinato.

E no, non lascio correre. Non l'ho mai fatto, non lo farò mai. Perché ogni volta che lasci correre, stai accettando un mondo un po' più mediocre, un po' più disonesto, un po' più di mxxxx. E io questo mondo non lo voglio. Quindi vi dico, evitgate quel ristorante, si chiama "il posto giusto" e si trova a Masnago in provincia di Varese e lo likno pure, giusto per fargli un po' di pubblicità negativa. Altro che,cito...

“Un’esperienza culinaria raffinata e avvolgente in un ristorante elegante e accogliente, dove ogni dettaglio ti conquista.”