Quando qualcuno mi chiede che lavoro faccio

Ieri sera Zagros, un mio amico curdo, mi ha posto quella domanda che mi manda sempre in crisi: "Ma tu che lavoro fai?". Per anni ho balbettato risposte diverse, provato a spiegare, tentato di riassumere tre decenni di scelte professionali che sembrano uscite da un generatore casuale di carriere. Poi, qualche giorno fa, ho trovato la risposta che cercavo da sempre.
"Unisco i puntini."
Tre parole che racchiudono tutto quello che faccio davvero, anche se probabilmente non dicono niente a chi non mi conosce.
Il paradosso del curriculum impossibile
Molti mi conoscono per i Box di CrossFit, il mio lavoro nel fitness e nel wellness. È tangibile, visibile, facile da spiegare. Ma ee dovessi campare solo con quello, starei sotto un ponte a morire di fame e di sete. In realtà quell'attività è quasi un hobby, guadagno poco e spesso lo faccio pro bono. È il mio modo di restare connesso con le persone, di toccare con mano come funzionano le dinamiche umane più basiche.
Il vero lavoro è tutt'altra cosa. È complicato da spiegare ma maledettamente efficace. È vedere pattern che gli altri non vedono. È aiutare le persone a capire le cose che gli succedono collegando punti che sembrano non avere nessuna relazione tra loro.
L'arte di vedere l'invisibile
Trent'anni passati a saltare da un settore all'altro mi hanno regalato una cosa preziosa: la capacità di guardare un problema con occhi che vengono da mondi completamente diversi. Quando qualcuno mi racconta la sua situazione aziendale, nella mia testa si accende un database fatto di esperienze nel marketing, nello show business, nelle startup, nella psicologia economica, nel fitness mentale.
Non è che ho la sfera di cristallo. È che ho vissuto abbastanza paradossi per riconoscerli quando si ripresentano sotto altre forme. È come avere una collezione di lenti diverse per guardare lo stesso fenomeno.
Il bello è che spesso la soluzione arriva proprio dall'analogia più improbabile. Ti spiego come gestire il tuo team prendendo spunto da come si allena un gruppo di CrossFitter. Ti aiuto a capire la tua strategia di marketing raccontandoti cosa ho imparato producendo album. Unisco puntini che stavano lì da sempre, ma nessuno li aveva mai collegati.
Il prezzo dolce della libertÃ
Questa vita ha un costo e un beneficio. Il costo è che spesso mi sento solo in questo modo di lavorare. Non ho colleghi nel senso tradizionale, non ho un ufficio dove andare ogni mattina, cioò c'è, ma chi vuole stare tutto il giorno chiuso in un seminterrato delal City?. Non ho una categoria professionale di appartenenza. Quando qualcuno mi chiede "ma in che settore lavori?", la risposta onesta è "in tutti e in nessuno".
Il beneficio è una libertà che non cambierei con nessuna sicurezza. Ho un sacco di tempo libero, viaggio più per diletto che per necessità , non devo letteralmente rendere conto a nessuno. Certo, c'è Sua Maestà quando arrivano le tasse e la confederazione, ma per il resto non dipendo da nessuno.
Il rapporto costi-benefici va sempre a favore dei benefici, anche nelle giornate più solitarie.
Perché funziona
La gente ha bisogno di qualcuno che veda quello che loro non riescono a vedere. Non perché sono stupidi, ma perché sono troppo dentro al loro problema. È come cercare di leggere l'etichetta del barattolo quando ci sei dentro.
Io sto fuori dal barattolo. Anzi, sono stato dentro tanti barattoli diversi che ormai riconosco le etichette anche al buio.
Quando Zagros mi ha chiesto che lavoro faccio, per la prima volta ho risposto senza esitare. "Unisco i puntini." Ha annuito come se avesse capito perfettamente. Forse perché anche lui, nella sua vita, ha dovuto collegare pezzi di storie che sembravano non avere senso.
O forse semplicemente perché, quando finalmente trovi le parole giuste per descrivere chi sei, anche gli altri le riconoscono.